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Prevenire l'esclusione sociale: i servizi integrati per l'infanzia da 0 a 6 anni

I nuovi dati sulla povertà mostrano come la condizione dei bambini che vivono in Italia continui drammaticamente a peggiorare. Sono infatti 1,4 milioni i minori in povertà assoluta, ovvero senza possibilità di accesso a beni e servizi necessari per vivere in maniera dignitosa. Le conseguenze della povertà materiale interessano vari fronti, compresa la povertà educativa, di cui parla Chiara Agostini, dottoressa di ricerca in Analisi delle Politiche Pubbliche, insieme a Silvia Cestarollo, responsabile per l’educazione nella fascia 0-6 del Comune di Modena: una povertà che limita loro il diritto all’educazione e li priva dell’opportunità di imparare e sviluppare competenze di cui avranno bisogno da adulti.
La dispersione scolastica e la riproduzione delle disuguaglianze sociali di partenza sono solo alcuni dei problemi della scuola che arricchiscono le analisi e i dati di questo fenomeno. La DAD in particolare ha presentato il problema del divario digitale, ma se da una parte produce disuguaglianze, dall’altra la digitalizzazione della scuola può invece contribuire a ridurle.
Ne parlano Chiara Agostini, Dottore di ricerca in Analisi delle Politiche Pubbliche, che dal 2014 è ricercatrice del Laboratorio Percorsi di Secondo welfare, e Silvia Cestarollo, responsabile 0-6 Comune di Modena.

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