Apprendere serve (solo) a ricordare? La memoria tra passato e futuro
La memoria serve a ricordare? La domanda può apparire provocatoria visto che nel linguaggio comune il significato del termine coincide con quello della parola ricordo. Tuttavia, se è indubbio che la funzione della memoria sia in qualche forma legata al ricordo, non è possibile comprendere con altrettanta chiarezza i suoi limiti nel mantenimento delle informazioni, la natura delle numerose distorsioni che compie, la sua funzione adattiva sia in termini filogenetici che ontogenetici.
Date le evidenze sperimentali disponibili, è più probabile che la funzione della memoria non sia di mantenere il passato ma di prevedere il futuro, attraverso l’elaborazione di ciò che è già accaduto. Questo ribaltamento di prospettiva permette di inquadrare le continue trasformazioni che subiscono i nostri ricordi, delimita la funzione e la finalità evolutiva della memoria, consente di comprenderne lo sviluppo nel bambino e i cambiamenti strutturali che la caratterizzano lungo il ciclo di vita. I processi di previsione e di controllo cognitivo assumono di conseguenza un ruolo cruciale, così come le strutture neurali che sottendono a queste funzioni, in primo luogo il cervelletto.
Angela Boldini, scienziata cognitiva di Future Education Modena (FEM) dialogherà con il prof. Tomaso Vecchi, Professore Ordinario di Psicologia Cognitiva e Sperimentale dell’Università di Pavia e Coordinatore Unità di Ricerca di Psicologia Cognitiva IRCCS Fondazione Mondino